Green Oleo Azienda di Cremona utilizza materie prime del territorio con una filiera cortissima a elevata sostenibilità. Allo studio un progetto per trasformare i sottoprodotti in combustibile green a chilometro zero: nel Nord Europa è già possibile, ora si attende che, anche in Italia, venga autorizzato, soprattutto in un momento così critico per la gestione delle fonti di energia. “Da imprenditori, vorremmo che certe scelte coraggiose venissero prese anche a livello politico. Un buon investimento per l’impresa e per il pianeta”
La vera chimica verde, sostenibile e al servizio del territorio è tutta lombarda e si trova a Cremona, precisamente in via Bergamo. Stiamo parlando di Green Oleo, un’importante realtà produttiva dell’oleochimica europea che continua a tenere fede al suo impegno originale di utilizzare materie prime del territorio a filiera cortissima, con un’altissima sostenibilità. Una sfida che affonda le sue radici nel 1925 con i primi stabilimenti chimici Mazzini e che è proseguita nel tempo prima con SIMEL Società Immobiliare – con proprietario dal 1955 al 1985 Giacomo Mazzini, padre della celebre cantante Mina – e poi con Unilever (Unichema), ICI Uniqema e, fino al 2012, con Croda Italiana.
In quell’anno infatti la famiglia Buzzella, proprietaria al 50 per cento del Gruppo COIM – Chimica Organica Industriale Milanese – acquistò lo storico stabilimento di Cremona e iniziò così la sua storia di successo e di sviluppo con un approccio sempre più attento all’ambiente e alle tematiche green.
“Dopo aver dato un assetto completamente manageriale a COIM – spiega Beatrice Buzzella, Amministratore Delegato di Green Oleo insieme al fratello Francesco, Presidente di Confindustria Lombardia – abbiamo voluto rimetterci in gioco con Green Oleo, cercando nuovi stimoli personali e consentendo così a una storica realtà del territorio di rinascere. In questi dieci anni, abbiamo infatti investito in questo progetto 30 milioni di euro, sposando un approccio di sviluppo orientato verso una vera economia circolare”.
“L’innovazione, con il nostro dipartimento di ricerca e sviluppo, è da sempre uno dei nostri valori chiave. Siamo così riusciti a ridurre degli sprechi delle risorse reimettendole in un ciclo produttivo”
L’azienda
Con quasi cento anni di esperienza alle spalle, Green Oleo è specializzata in oleochimica fine da fonti rinnovabili e, in modo particolare, nella produzione di acidi grassi e glicerine, in grado di replicare la composizione di materie prime partendo dai derivati dell’olio di oliva, dal sego e da oli vegetali.
La società, che ha sede a Cremona con una forza lavoro di settanta dipendenti, ha chiuso il 2021 con un fatturato di quasi 62 milioni di euro e con un giro di investimenti pari a 3,3 milioni di euro per nuovi impianti e manutenzioni.
Con otto certificazioni di sostenibilità e con due brevetti per l’invenzione industriale, la società è riconosciuta come PMI Innovativa.
La società, che esporta in tutta Europa e in tutto il mondo, è specializzata infatti nella trasformazione di materie prime rinnovabili in prodotti chimici utilizzati in numerosi settori industriali, con applicazioni nei campi della detergenza, delle vernici, della disinfezione, del personal care, della cosmesi, delle candele, della gomma e della lubrificazione. In particolare, Green Oleo produce e tratta acidi grassi distillati a diverse matrici in funzione del grasso di appartenenza, acidi stearici, acido oleico, glicerine, derivati degli acidi grassi (saponi ad esempio) ed esteri.
“Grazie alle nostre tecnologie – continua Buzzella – siamo in grado
di replicare la composizione delle materie prime partendo dall’olio
di oliva, dal sego e da oli vegetali. Attraverso operazioni di scissione, distillazione, separazione, frazionamento e idrogenazione riusciamo a raggiungere altissimi standard qualitativi riconosciuti da tutto il mercato. La qualità è infatti un nostro tratto distintivo e, per continuare a tenere altissimi questi standard, investiamo e crediamo moltissimo nella ricerca e nello sviluppo”.
Nel 2021 – precisa ancora l’amministratore – abbiamo investito in questo ambito oltre 2 milioni di euro, risultando anche assegnatari di un importante finanziamento di 1,5 milioni di euro da parte di Regione Lombardia e del Ministero dello Sviluppo Economico. Questa somma è stata così diretta in un progetto di ricerca specifico sul processo produttivo dello squalene che Green Oleo, a differenza di tutti i competitor, riesce a ottenere dall’olio di oliva, ricavando un prezioso componente per la cosmetica”.
Per quanto riguarda il 2022, la società ha chiuso i primi 9 mesi con un fatturato di 65 milioni di euro, con una previsione sui dodici mesi pari a 75 milioni di euro e con diversi obiettivi per i prossimi anni. “In futuro – assicura l’Amministratore Delegato – intendiamo ampliare la nostra gamma di prodotti esteri, usati principalmente nella cosmesi e nella lubrificazione. Con questa scelta risponderemo così a una richiesta sempre maggiore di componenti naturali per la lubrificazione, usati ad esempio per trattori o per specifici impianti del settore alimentare: una sicurezza importante per il consumatore e un vero approccio sostenibile per tutta la filiera alimentare”.
30 milioni in 10 anni, è l’investimento nel progetto con un approccio di sviluppo orientato verso una vera economia circolare
“Inoltre – prosegue l’Amministratore Delegato – intendiamo costruire, con un particolare cemento “antismog” che sfrutta la tecnologia della fotocatalisi, un nuovo magazzino semi automatico da 2.700 posti pallet e stiamo lavorando alla realizzazione di un nuovo ingresso al sito produttivo, con l’obiettivo di eliminare il passaggio dei mezzi pesanti dal centro abitato. Un’attenzione particolare per la comunità di Cremona che continua un percorso di miglioramento della “convivenza” tra l’azienda e la città iniziato con la realizzazione di un combustore per sfiati, un investimento che ha permesso di abbattere le emissioni odorigene ed evitare così fastidiosi miasmi”. Una sinergia con il territorio che proseguirà anche con nuovi studi e ricerche.
“Da sempre abbiamo un forte legame con la nostra terra – sottolinea Buzzella – e insieme ad altri partner stiamo studiando un progetto specifico per trasformare anche i nostri sottoprodotti, oggi venduti in Nord Europa, in combustibile green e a chilometro zero per questo territorio. Nel Nord Europa questo processo è già possibile, mentre in Italia non ancora. Speriamo di poter concretizzare il prima possibile questo progetto, alla luce anche del difficilissimo e delicatissimo momento storico che stiamo attraversando con i rincari dettati dai costi dell’energia”. Green Oleo è un’impresa energivora e gasivora a ciclo continuo. Lo stabilimento di Cremona occupa un’area di 42 mila metri quadrati, di cui 20 mila coperti, con una forza lavoro pari a settanta dipendenti.
Con otto certificazioni di sostenibilità e con due brevetti per l’invenzione industriale, la società è riconosciuta come PMI Innovativa. Nel 2021, la società ha ottenuto la certificazione Ecovadis, conseguendo la Platinum Medal. L’azienda ha deciso di intraprendere questo percorso di certificazione per valorizzare maggiormente il lavoro intrapreso, volto a migliorare sempre più la qualità dei servizi resi e quindi la qualità dell’impatto aziendale sul territorio. “Le politiche di sviluppo tecnologico di Green Oleo – spiega Buzzella – sono da sempre incentrate, oltre che sugli interessi produttivi, sulla salvaguardia dell’ambiente e su una sempre più rigorosa sicurezza dei nostri lavoratori.
“L’innovazione, con il nostro dipartimento di ricerca e sviluppo, è da sempre uno dei nostri valori chiave. In tutti questi anni siamo riusciti infatti a ridurre gli sprechi delle risorse reimmettendole in un ciclo produttivo e generando un nuovo valore. Per noi questa è una vera chimica sostenibile e una vera economia circolare”. “Dieci anni fa – conclude l’Amministratore Delegato – abbiamo intrapreso come famiglia una scelta coraggiosa, ma stimolante. Abbiamo investito molto in questo progetto e continueremo a farlo. Da imprenditori, vorremmo che certe scelte coraggiose venissero prese anche a livello politico. È infatti il momento di agire e di affrontare insieme le sfide che ci aspettano per il bene delle nostre comunità. Un buon investimento per l’impresa e per il pianeta”.