Dopo la pandemia da Covid, che ha fatto emergere una grossa lacuna nella diagnostica “di periferia”, Technogenetics svilupperà test rapidi e tecnologie all’avanguardia a uso domiciliare per una maggior tutela delle strutture sanitarie e per una risposta più veloce alla popolazione.
Technogenetics è una delle più importanti realtà italiane nel settore della diagnostica: un’azienda costruita sulle persone che costruisce relazioni solide con i propri clienti e partner.
Ricerca e sviluppo consentono di ottenere prodotti di altissima qualità e Technogenetics può contare su una dimensione glocal, che pensa in grande ma opera anche nel piccolo, rispondendo con prodotti e servizi sia alle esigenze più comuni sia a quelle più specifiche di ogni territorio.
La pandemia da Covid-19 ha confermato come oggi sia fondamentale la capacità di reazione e Technogenetics dimostra di essere pronta ad affrontare le sfide future, grazie a una diagnostica più vicina al paziente.
“Per fare questo serve un’organizzazione snella e veloce – conferma Salvatore Cincotti, Ceo di Technogenetics dal 2015, ma con una lunga esperienza in società –. Amiamo proporre la nostra cultura d’azienda e i nostri valori, senza dimenticare le collaborazioni con università e centri di ricerca per la validazione dei test. L’elevata affidabilità genetica è una componente chiave dei nuovi prodotti brevettati, che hanno l’obiettivo di anticipare soluzioni diagnostiche innovative, in modo da portare sul mercato i nostri prodotti che devono essere un passo avanti rispetto alla concorrenza. Il nostro ambiente di lavoro prevede un costante confronto che ha l’obiettivo di tutelare la salute della popolazione“.
L’azienda
Technogenetics è un’azienda innovativa che da 40 anni opera nel campo dell’immunodiagnostica e della genetica molecolare, rivolgendosi a laboratori di analisi pubblici e privati per soddisfare le esigenze diagnostiche.
Presente da più di 40 anni nel campo della ricerca diagnostica e delle biotecnologie, l’obiettivo dell’azienda consiste nel contribuire ogni giorno al progresso medico e scientifico, studiando nei propri laboratori soluzioni e prodotti all’avanguardia.
Technogenetics è impegnata su prevenzione, diagnosi e trattamento, con professionalità, competenza ed esperienza.
La prossima rivoluzione? Prodotti di biologia molecolare liofilizzati da trasportare ovunque a temperatura ambiente
+33 milioni Da 27 a 60, i milioni di euro di fatturato 2020. Donati materiali e test durante la pandemia
La recente pandemia causata dal Covid-19 ha permesso all’azienda un’ulteriore crescita?
Dal 2016 assistiamo a un aumento in termini di fatturato e dipendenti. Registriamo un’espansione in tutta Italia senza dimenticare il rapporto con il territorio e la sostenibilità che contraddistingue il nostro operato quotidiano. La nostra realtà è nata 40 anni fa e da un ventennio rientra fra le più importanti nel panorama italiano.
Una crescita contraddistinta anche da importanti investimenti affiancati da partnership internazionali e sempre supportati dalla tecnologia italiana.
Esattamente. Tra il 2022 e il 2024 abbiamo previsto altri dieci milioni di euro di investimenti per un magazzino automatizzato e un ampliamento di uffici e laboratori, con una previsione di crescita del mercato estero nella commercializzazione dei nostri prodotti. Tramite nostri partner, che comprano alcune tipologie di kit e le vendono con il loro marchio, siamo presenti in tutto il mondo. Ma dal 2023 il marchio Technogenetics sarà presente direttamente con tamponi e test rapidi. Alla nuova sede di Lodi si affianca una seconda struttura produttiva tecnologica in Irpinia, che vanta una tecnologia italiana, supportata dall’Università Federico II di Napoli, che utilizza la risonanza plasmonica che consente in pochissimi secondi di avere un risultato sul tampone salivare. A livello di partnership stiamo collaborando anche con aziende israeliane e siamo i partner italiani di Illumina, il più grosso colosso mondiale del settore.
Qual è il futuro dei test in campo diagnostico?
Oggi stiamo lavorando anche sull’attività di biologia molecolare e sullo screening diagnostico di primo livello grazie a test rapidi e tecnologie diverse che si pongono l’obiettivo di puntare sulla diagnostica di periferia, che è stata la grossa lacuna registrata durante la pandemia. Saranno sempre più diffusi i test casalinghi o comunque lontani da ospedali e laboratori, proprio per una maggiore tutela delle strutture sanitarie. I test rapidi e la biologia molecolare con tamponi PCR vanno in questa direzione e grazie a grandi macchine che validano un grande numero di test ogni ora, si decentra attività sanitaria.
Come ha vissuto Technogenetics il periodo della pandemia?
Innanzitutto abbiamo coniato il motto “Battiamolo Insieme“ e ci siamo messi subito al lavoro per cercare di fornire il nostro contributo alla comunità. Proprio a gennaio 2020 mi trovavo a Shanghai e a Pechino, per poi andare negli Stati Uniti dai nostri partner americani. In quel periodo si iniziava a parlare del Covid-19 ma non si aveva la reale percezione di quello che sarebbe successo. Grazie alla nostra partnership cinese, a febbraio avevamo già in magazzino una buona scorta di dispositivi medici. Ci siamo ritrovati in lockdown ma di fatto la nostra attività non si è mai fermata.
Il 2020 è stato un anno importante sia per il supporto che Technogenetics ha garantito sia in termini di crescita aziendale.
Abbiamo raddoppiato il fatturato da 27 a 60 milioni di euro, ma soprattutto rimane la soddisfazione personale per aver contribuito, facendo la nostra parte, ad alleviare gli effetti della pandemia grazie al nostro lavoro e alle donazioni di materiale sanitario e di test rapidi.
Qual è l’innovazione più importante che state portando avanti?
Oggi i prodotti di biologia molecolare viaggiano a – 20°, ma dal prossimo anno a Lodi li produrremo liofilizzati, in modo che possano essere trasportati a temperatura ambiente: una vera rivoluzione.
I prodotti innovativi brevettati da Technogetics e il servizio al cliente hanno consentito una crescita molto importante dell’area commerciale.
La relazione con i nostri clienti è empatica e parte dalla capacità professionale di risolvere i problemI e fornire soluzioni innovative. Il gruppo è molto unito e valorizziamo i rapporti interpersonali promuovendo il welfare aziendale e lo smart working quando è necessario – fa presente Salvatore De Rosa, sales e marketing manager di Technogenetics –. La nostra rete vendita è organizzata dal punto di vista territoriale con tre aree manager che coordinano le figure locali, divise tra dipendenti diretti e agenti. Negli ultimi 15 anni è aumentata la parte di ricerca con un portafoglio che aumenta grazie a nuovi strumenti, reagenti e servizi. In Italia siamo rimasti in pochi a produrre kit diagnostici, pur avendo una visione internazionale che ha agevolato la nostra crescita, visto che facciamo parte per l’80% di un gruppo cinese quotato alla borsa di Shanghai, mentre per il restante 20% all’ex proprietario svizzero IBSA.
Trascorso il periodo della pandemia, come vede il futuro della diagnostica?
I test molecolari saranno senza dubbio l’evoluzione del futuro e noi eravamo già in questa direzione con la diagnostica delle malattie autoimmuni. Produciamo sia le macchine che i test, sempre più indispensabili per accertare malattie anche nel campo dell’infettivologia e
dell’allergologia. I test rapidi erano considerati obsoleti e di bassa qualità, ma con la pandemia abbiamo scoperto che ci avvantaggiano in termini di velocità di diagnosi senza accentrare tutto sugli ospedali. Nei prossimi anni aumenteranno i test delocalizzati, preventivi e di screening. L’esperienza e lo sviluppo dei kit nati per il Covid non si perde e, anzi, si può adattare ad altri test.
Molti dispositivi partono dalla genetica.
È una branca diagnostica fondamentale, dalle indagini prenatali a quelle oncologiche, ma viene utilizzata anche in ambito farmacologico e forense. Il sequenziamento del Dna è un elemento fondamentale per gli approcci diagnostici di livello superiore. Con Illumina, il nostro partner americano, stiamo sviluppando attività in ambito oncologico e riguardanti le malattie genetiche. Per legge, alcuni farmaci e terapie costose devono
essere effettuati dopo il test genetico e l’obiettivo per il futuro è certamente la personalizzazione della diagnosi proprio grazie a test che indicano se quel determinato trattamento è utile al singolo paziente.
Come si pone Technogenetics rispetto alle nuove esigenze in campo diagnistico?
I pilastri sono i test molecolari e i rapidi point of care effettuati in prossimità del paziente. La nostra società ha il vantaggio di vendere strumenti, reagenti e servizi, ma è in grado di supportare la realizzazione e la messa in opera di grandi strutture come i laboratori, fornendo tutto ciò che è necessario per ogni esigenza diagnostica.