venerdì, Ottobre 18, 2024

Giovani imprenditori e Start-up: la Lombardia svetta con il 25%

INCUBATORI

Nel passaggio da un’economia prevalentemente industriale alla cosiddetta “economia imprenditoriale”, fatta di rapide e continue innovazioni che richiedono flessibilità e capacità di adattamento, la creazione di nuove imprese rappresenta un fattore cruciale di crescita e competitività a livello globale. Le nuove imprese (Start-up) giocano un ruolo chiave nei processi di innovazione, nella generazione di posti di lavoro e nella soluzione di problemi tecnologici, sociali e ambientali

In un mondo in rapida evoluzione, i giovani imprenditori stanno rivoluzionando il panorama delle Start-up, portando idee fresche e innovative al mercato. La loro passione, il coraggio e la determinazione nel perseguire i propri sogni stanno dando vita a nuovi modelli di business, tecnologie e soluzioni che rispondono alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

I giovani imprenditori sono sempre più consapevoli delle sfide ambientali e sociali che il mondo affronta e stanno sviluppando soluzioni per affrontarle. Questo include l’uso di tecnologie verdi e materiali sostenibili, così come la creazione di modelli di business che promuovono l’equità e l’inclusione.

Tuttavia, si ritrovano affrontare numerosi ostacoli nel loro percorso verso il successo. La mancanza di esperienza e di risorse finanziarie è spesso un problema significativo. Inoltre, l’accesso al capitale e ai finanziamenti può essere difficile, soprattutto per chi proviene da contesti meno privilegiati. Per superare questi ostacoli, molti giovani imprenditori si rivolgono a incubatori e acceleratori di Start-up, che offrono supporto, orientamento e risorse per aiutare le nuove imprese a crescere e avere successo. Allo stesso tempo, i governi e le organizzazioni private stanno riconoscendo l’importanza di sostenere questi progetti e stanno offrendo una serie di incentivi e programmi di finanziamento. In quest’ottica, nel 2012, il Governo ha emesso il Decreto Legge 179/12, noto anche come “Decreto Crescita 2.0” e convertito dalla Legge n. 221/12, il quale ha introdotto alcune misure specifiche a sostegno di tale tipologia di impresa per supportarla durante il suo ciclo di vita (nascita, crescita, maturità). Con questo pacchetto, oltre a sviluppare un ecosistema dell’innovazione dinamico e competitivo, creare nuove opportunità per fare impresa e incoraggiare l’occupazione, si vuole promuovere una strategia di crescita sostenibile.

Quando l’incubatore fa la differenza

Se è vero che il tasso di mortalità delle Start-up è ancora molto alto, è altrettanto vero che esistono incubatori e acceleratori in grado di sostenere gli sforzi iniziali di un’impresa innovativa e accompagnarla nel suo percorso di vita. In che modo? Fornendo strumenti, competenze e spazi utili per sviluppare un business efficace. L’incubatore certificato di Start-up innovative, previsto nella precedentemente citata legislazione italiana, è una società di capitali pensata per offrire servizi per sostenere e incentivare la nascita e lo sviluppo di queste realtà imprenditoriali. Nato in un ecosistema in cui operano una molteplicità di soggetti – acceleratori, incubatori, parchi tecnologici, start-up hotels, spazi per PMI, spazi di coworking, incubatori universitari, consulenti, business-plan competitions, start-up schools e così via – il provvedimento prevede che l’incubatore certificato debba essere amministrato o diretto da persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e innovazione e abbia a disposizione una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente.

Obiettivo: chiunque abbia un’idea innovativa trovi le migliori condizioni per
poterla sviluppare

Ma come si presenta effettivamente? È il luogo, fisico e virtuale, in cui una nuova impresa può trasformarsi da semplice idea in effettiva realtà produttiva. Secondo la definizione data dalla Commissione europea, «un incubatore d’impresa è un’organizzazione che accelera e rende sistematico il processo di creazione di nuove imprese». Le modalità e gli strumenti che l’incubatore può adottare sono molteplici e vanno dal fornire una sede fisica ai nuovi imprenditori al garantire loro un finanziamento, dall’inserirli in una rete sociale e imprenditoriale fertile e attiva fino a fornire contatti e consulenza.

Crescono gli incubatori d’impresa

Nel 2023, gli incubatori in Italia hanno raggiunto quota 237, con una crescita del 7% rispetto al 2021, oltre 3.600 Start-up incubate, più di 1.700 nuovi posti di lavoro e con utili generati nel corso dell’anno pari a 550 milioni di euro. Sono numeri rilevanti ai fini della crescita dell’imprenditoria nel nostro Paese e questi dati dimostrano come il ruolo degli incubatori e acceleratori di società possa essere un valido incentivo per l’imprenditore che vuole aprire partita IVA ed essere affiancato nelle fasi di creazione e di successivo sviluppo della sua attività. La loro presenza è diffusa in tutto il nostro Paese, ma la prevalenza è nel Nord, con 57 incubatori in Lombardia a rappresentare una percentuale del 25% rispetto al totale italiano, prima regione sul podio: seguono Emilia-Romagna con 29 e Lazio con 22.

Le migliori Start-up della Lombardia

ARTICOLO START UP3

Startcup Lombardia è la competizione organizzata dalle Università e dagli Incubatori Universitari lombardi, promossa da Regione Lombardia, che favorisce la nascita di nuove imprese ad alto potenziale, nate, ospitate o legate da rapporti di collaborazione con le Università e gli Incubatori Universitari lombardi. «Da sempre – ha evidenziato l’assessore Guidesi – il nostro obiettivo è che chiunque abbia un’idea innovativa trovi in Lombardia le migliori condizioni per poterla sviluppare.

 Anche attraverso Startcup cerchiamo di sostenere e mettere a terra le idee vincenti trasformandole in indotto e possibilità di lavoro. Siamo la Regione leader per numero di Start-up innovative. E vogliamo non solo continuare a esserlo, ma consolidare il primato per continuare a essere la Casa delle Idee».

ARTICOLO START UP testata

Anche per la XX edizione tenutasi nel 2022 sono stati quattro i progetti vincitori delle quattro diverse categorie, a cui va un contributo economico di 25mila euro ciascuno per supportarne lo sviluppo: Archygram (ICT & Services) automatizza il rilievo e la classificazione
architettonica grazie a una piattaforma-web basata sull’Intelligenza Artificiale; SIEve (CleanTech & Energy) tratta le acque reflue sviluppando un materiale ecosostenibile ingegnerizzato sui principi dell’economia circolare usando il “Red Mud” come materia prima; GenoGra (Life Sciences & MedTech) propone software innovativi per l’analisi genomica che raggiungono qualità, efficienza e facilità di utilizzo senza precedenti; Enigma (Industrial Technologies) certifica l’autenticità di documenti o di prodotti tramite un codice fisico realizzato con molteplici inchiostri nano-ingegnerizzati.

Il premio speciale Social Impact è stato assegnato a Rehabilia Technologies, che sviluppa dispositivi robotici per una terapia domiciliare, riabilitativa dei disturbi neuromotori, coinvolgente e personalizzata, per l’impatto positivo sulla società, le persone e le comunità.
Poi, il premio speciale Sostenibilità a FiberEUse Tech, che sviluppa un sistema di riciclo meccanico di materiali compositi in vetroresina tramite sistema cyber-fisico, per l’impatto positivo ad ampio livello su temi ambientali, sociali ed economici. Premiato, infine, un
altro progetto, Cardio Computing, nuovo standard per automatizzare e standardizzare il planning di procedure percutanee cardiovascolari.

Con il giusto supporto e le opportunità, questi imprenditori sono destinati a plasmare il futuro dell’innovazione e a creare un impatto positivo sulla società.
La formazione di reti di supporto e collaborazione diviene fondamentale, per il successo. La condivisione di conoscenze, esperienze e risorse tra imprenditori può essere cruciale per superare i problemi comuni e per costruire un ecosistema imprenditoriale resiliente e dinamico.

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