giovedì, Novembre 21, 2024

Guidesi: la Regione è sempre favorevole a iniziative innovative

LE ISTITUZIONI

“La Lombardia è ancora la locomotiva d’Italia”

Le istituzioni 01
Guido Guidesi

Non ha dubbi Guido Guidesi, Assessore Regionale allo Sviluppo Economico, sulla forza e la capacità della nostra regione di affrontare le difficoltà di questo momento storico, tra aumento dei costi dell’energia e delle materie prime e una situazione geo-politica  internazionale instabile. Lo scenario non è dei migliori, ma la Lombardia continua a garantire una stabilità economica che traina l’intero Paese e si mantiene uno dei motori più potenti dell’Europa. Il punto è come  rilanciare questa posizione per evitare un pericoloso galleggiamento di breve visione.

Su questo l’Assessore Guidesi indica una strategia di connessioni tra aziende e tra Paesi dell’Ue, perché solo il gioco di squadra può garantire un futuro. Proprio come la mission del progetto Pianura Network: non una competitività individuale, ma un’economia della collaborazione che renda competitivo tutto il territorio della pianura lombarda.

Condividiamo le linee del progetto con l’Assessore Guidesi che rappresenta un interlocutore istituzionale fondamentale per la rete che verrà costituita nei prossimi mesi tramite Pianura Network.

Pianura Network è ai blocchi di partenza, un progetto che ha l’ambizione di conquistare la pole position nel dare visibilità a una vasta porzione di territorio lombardo, come la pianura che si estende su 6 province. Un’importante area di 2.300 kmq, eterogenea dal punto di vista produttivo e in costante cambiamento. La Regione come si pone rispetto a un’iniziativa innovativa come questa?
Regione Lombardia è sempre favorevole a qualsiasi tipo di iniziativa innovativa perché l’innovazione rappresenta una delle caratteristiche principali e strategiche della Lombardia.

Le istituzioni 02

La Fiera di Treviglio diventerà “NexTreviglio Hub”, il luogo di sintesi della pianura lombarda, un polo di scambio tra aziende dove gli imprenditori potranno incontrarsi per confrontarsi sulle innovazioni e sulle possibilità di creare una rete di nuovi clienti su un territorio strategico. La Regione ha investito molto nelle Fiere, ma quanto crede in questa nuova formula meno espositiva e più di relazioni?
Noi ci crediamo tanto. Abbiamo indirizzato i nostri strumenti verso due obiettivi principali: quello della polivalenza nell’utilizzo degli spazi e nell’offerta di servizi, e quello dello sviluppo delle filiere. Nel primo caso, si valorizza l’utilizzo degli spazi espositivi tutto l’anno, e non solo durante le fiere  espositive; mentre, nel secondo, lo spazio espositivo può essere utilizzato come opportunità di formazione e ricerca. In questo caso, ci permette, sui singoli territori, di fare in modo che le aziende trovino punti di riferimento in qualsivoglia settore per soddisfare qualsivoglia bisogno.

Le istituzioni 03

L’economia deve fare i conti anche con l’emergenza ambientale. È trascorsa un’estate drammatica per il mondo agricolo a causa di una siccità mai vista così intensa. E spesso abbiamo assistito a fenomeni climatici estremi con violente grandinate a distruggere i raccolti già piegati dal caldo tropicale. Come si sta muovendo la Regione su questo tema estremamente delicato e ormai ricorrente?
Ormai dobbiamo prendere atto che questi fenomeni possono diventare strutturali per cui, di conseguenza, vanno fatte scelte strutturali. Ad esempio, nel caso della crisi idrica, va creato un piano per gli invasi e, allo stesso tempo, bisogna intervenire per mettere a disposizione delle aziende agricole strumenti innovativi affinché le stesse imprese possano trovare soluzioni più efficienti e meno dispendiose. In questo senso, Regione Lombardia, attraverso  l’Assessorato all’Agricoltura, ha introdotto strumenti che vanno in questa direzione.

Le istituzioni 04

La Pianura non è solo un gigantesco campo coltivato, ma è anche industria. Qui convivono le aziende di manifattura, di meccanica e meccatronica. Quali sono i programmi che la Regione ha previsto per sostenere i comparti non agricoli?
Noi creiamo strumenti che aiutano le imprese in ogni singolo settore per supportarle al raggiungimento dei loro obiettivi. Misure che, tra le altre, riguardano il credito, l’innovazione, la digitalizzazione, gli investimenti dal punto di vista degli impianti e strutturali, connessioni con la ricerca e con la formazione. Gli strumenti che mettiamo a disposizione delle imprese sono tantissimi e continueremo a fare il possibile per sostenere le imprese, perché crediamo che servire le imprese voglia dire generare lavoro. Lo facciamo nel sano rapporto tra pubblico e privato e con la convinzione di non indicare alle imprese la strada che devono intraprendere, ma di metter loro a disposizione gli strumenti affinché gli obiettivi scelti dagli imprenditori possano essere raggiunti il prima possibile anche grazie all’aiuto di Regione. Questa è sempre stata la ricetta vincente che ci ha portato ad avere un ruolo primario dal punto di vista economico e produttivo, non solo a livello italiano, ma anche a livello europeo con risultati noti a tutti. Credo che dovremo fare alcune scelte strategiche ed è per questo che abbiamo messo in campo strumenti che riguardano le filiere e la patrimonializzazione sulla piccola e media impresa: strumenti molto innovativi, ma che credo possano diventare valore aggiunto in una visione strategica di sistema.

Un fenomeno recente della trasformazione industriale della Pianura è l’approdo delle grandi logistiche lungo i principali snodi delle vie autostradali, la Brebemi in primis. È un business che corre, i numeri sono impressionanti. Per i Comuni è manna e sono piovute le autorizzazioni, ma non sono mancate le criticità. Qual è la posizione di Regione su questo settore così fondamentale e in espansione?
Dobbiamo scegliere aree strategiche dove si possano insediare questo tipo di attività. La scelta dipende anche dalla capacità che avranno le attività di favorire un sistema intermodale, per far viaggiare le merci in Lombardia il più veloce possibile in un sistema pienamente sostenibile. Conterà molto, per cui, l’autonomia energetica di queste strutture e anche il fatto che debbano essere costruite con metodi più innovativi e sostenibili attraverso anche materiali che possono tranquillamente essere riutilizzati: è proprio qui che gli strumenti di Regione vogliono incidere. Le scelte fatte su insediamenti, solo ed esclusivamente, per una questione di gettito nelle casse dei singoli comuni, diventano problematiche a medio e lungo termine difficili, da gestire perché non c’è stata pianificazione strategica. Stiamo lavorando, inoltre, anche in collaborazione con le prefetture e il Governo, per far in modo che all’interno della filiera della logistica siano rispettati i pieni diritti dei lavoratori e soprattutto ci siano sempre delle imprese serie e trasparenti.

Le istituzioni 06

Sono esplosi i costi dell’energia che stanno mettendo in grossa difficoltà le aziende. Efficienza energetica e sostenibilità ambientale diventano quindi urgenti e indifferibili. Quali misure ha previsto la Regione per andare incontro agli imprenditori lombardi?
Abbiamo varato un pacchetto energia-credito da 255 milioni di euro per le imprese lombarde. Abbiamo realizzato strumenti sull’efficientamento energetico e continueremo a farli. Abbiamo creato inoltre una legge sulle comunità energetiche: andando in questa direzione. Per mesi ho chiesto all’Europa un intervento urgente nel limitare il prezzo dell’energia, perché stavamo e stiamo rischiando veramente tanto. Qualche passo in avanti è stato fatto, speriamo che l’accordo recentemente raggiunto venga applicato, tenga, e soprattutto che tutti i Paesi remino verso lo stesso obiettivo. Da questo dipenderà il nostro futuro dal punto di vista sociale e dei consumi. La situazione attuale è ancora critica perché viviamo nel paradosso di avere ordinativi che non si vedevano da 15 anni a questa parte ma assistiamo all’impossibilità delle aziende di produrli a causa dei gravosi costi energetici che portano anche le singole imprese a sospendere le attività, perché costa di più produrre che tenere ferma l’azienda.

Le istituzioni 05

Digitalizzazione e transizione ecologica sono le due facce della stessa medaglia sulla quale si gioca il futuro prossimo. Cosa ha previsto Regione per agevolare questi processi fondamentali per l’economia lombarda?
Sono convinto che le aziende siano molto più avanti dei dibattiti che si fanno istituzionalmente e politicamente, per cui quello deve fare Regione è mettere a disposizione degli strumenti per accompagnare le imprese che già hanno avviato, e stanno avviando, processi che vanno nella direzione della sostenibilità, dell’innovazione e della digitalizzazione. Le grandi imprese lo hanno fatto con l’automazione e con percorsi di economia circolare che hanno portato grandissimi risultati. Lo stanno facendo anche le piccole e medie imprese e noi continuiamo a fare, e a mettere a disposizione, misure che vanno in questa direzione.

Guardando il territorio della Pianura dall’osservatorio regionale, quale è il settore più innovativo nel quale il Pirellone ha intenzione di investire per favorirne lo sviluppo? Quali strumenti ha previsto Regione nei prossimi anni per affiancare le aziende nella crescita?
La Regione non ha fatto e non farà scelte settoriali dal punto di vista strategico. Siamo una Regione che dispone di grandissima potenzialità in qualsivoglia settore produttivo; facciamo la differenza sui mercati internazionali grazie alla qualità, all’ingegno che esprimiamo attraverso i nostri prodotti e alla flessibilità del servizio che offriamo.

Quello che dobbiamo fare è connettere i know-how di cui disponiamo: troppo spesso non si parlano, troppo spesso, ad esempio, la ricerca finisce su uno scaffale e non viene applicata a una filiera produttiva, che conseguentemente fa fatica a rinnovarsi. Noi dobbiamo essere il filtro, la connessione di questi grandi know-how di cui disponiamo e fare in modo che i valori aggiunti possano diventare, se connessi, un valore aggiunto comune. È questo il percorso sulle filiere che stiamo cercando di costruire.

La Lombardia è la locomotiva d’Italia. È ancora così, anche in questo periodo difficile dal punto di vista geopolitico? Dal suo osservatorio regionale, come sono le previsioni per i prossimi mesi?
La Lombardia è ancora la locomotiva d’Italia e continuerà a esserlo. È evidente che la situazione geopolitica generale mette in difficoltà anche noi però la nostra capacità di anticipo dei tempi, di visione, di strategia, grazie soprattutto all’ingegno dei nostri imprenditori, ci porta continuamente a raggiungere risultati estremamente positivi dal punto di vista economico e produttivo. Per cui, noi continueremo a essere la locomotiva d’Italia e continueremo a essere uno dei principali motori dell’Europa. Stiamo però cercando anche di avere maggiori connessioni, dal punto di vista strategico, con altre regioni produttive e manifatturiere europee perché pensiamo e crediamo che un gioco di squadra europeo possa essere molto utile per il futuro.

Bruno
Bruno Bonassi
Giornalista professionista. Direttore editoriale di Pianura Network, vicecaporedattore de L’Eco di Bergamo e direttore editoriale oltre che responsabile dei rapporti istituzionali dell’Osservatorio Delta Index, società del Gruppo Sesaab che si occupa di misurare l’attrattività delle aziende rispetto alle nuove generazioni. Ogni domenica curo una pagina intera sul tema lavoro-giovani (il nome della rubrica è “Ciclone Z in azienda”) su L’Eco di Bergamo, La Provincia di Como, di Lecco, di Sondrio e il Cittadino di Lodi.
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