mercoledì, Dicembre 18, 2024

Dalla sicurezza al work-life balance: le nuove priorità della logistica italiana

L’EVOLUZIONE TRA SOSTENIBILITÀ SOCIALE E ATTRATTIVITÀ

La logistica è in piena trasformazione: crescono le esigenze di sostenibilità e attenzione al benessere dei lavoratori. Aziende e fornitori adottano strategie human-centric per migliorare sicurezza, work-life balance e inclusione. L’adozione di tecnologie avanzate, come esoscheletri e AMR collaborativi, passa dal 25% all’85%, con un focus su ergonomia e innovazione per un settore sempre più sostenibile

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La logistica si trova in una fase di profonda transizione in cui risulta fondamentale il ruolo delle persone che lavorano nel settore, chiamate ad abilitare il cambiamento

I fattori e le sfide di contesto degli ultimi anni hanno messo alla prova i sistemi logistici e hanno portato le imprese a rivedere le proprie strategie e direzioni di lavoro. Si assiste da un lato all’evoluzione della domanda di Logistica e delle esigenze delle aziende committenti; allo stesso tempo cambiano i fornitori di servizi logistici, in particolare per dimensioni aziendali e mix di servizi offerti.
Queste trasformazioni sono certamente guidate da esigenze di business, ma anche da una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni. La Logistica si trova in una fase di profonda transizione in cui risulta fondamentale il ruolo delle persone che lavorano nel settore, chiamate ad abilitare questo cambiamento.
Una consapevolezza che richiede una strategia per affrontare lo shortage di manodopera e competenze e incrementare l’attrattività del settore.
Per questo motivo, sempre di più cresce anche l’attenzione per la sostenibilità sociale, in cui le direzioni di azione volte al miglioramento delle condizioni dei lavoratori interessano quattro principali dimensioni: sicurezza e salute; bilanciamento della sfera professionale
e personale; condizioni psico-sociali, per cui si pone l’attenzione sulle interazioni sociali dei lavoratori; valorizzazione delle attitudini, che considera le specificità e le preferenze delle persone nella definizione delle loro mansioni, responsabilità e autonomia.
Analizzando l’evoluzione nel tempo dell’attenzione delle imprese a queste dimensioni, emerge che in passato ci si è concentrati principalmente sulla sicurezza e salute.

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Guardando al futuro, l’obiettivo è quello di mantenere e incrementare gli sforzi su questa dimensione, andando però al contempo ad agire maggiormente sulle altre. In questa direzione i fornitori di servizi logistici stanno lavorando a diverse iniziative, sia mettendo al
centro queste dimensioni nella valutazione di investimenti tecnologici (approccio human-centric), sia lavorando sugli ambienti di lavoro per renderli il più confortevoli possibile, sia agendo su aspetti organizzativi, ad esempio per la gestione ottimale dei turni o delle tratte percorse dagli autisti. I fornitori di servizi logistici stanno lavorando su iniziative dedicate alle diverse tipologie di personale impiegato: personale viaggiante, blue collars, manager e white collars.
Si riscontrano azioni volte a migliorare il trattamento salariale, ad esempio attraverso premi di produttività o ticket restaurant, e il work-life balance, attraverso smart working, orari flessibili, ecc. Forte attenzione anche alle caratteristiche e competenze dei lavoratori, attraverso iniziative che consentono di incrementare la varietà delle attività svolte, sistemi per valorizzare preferenze e competenze personali, oltre a piani di formazione mi
rati e strutturati.
Nell’ambito della diversity & inclusion le aziende sono impegnate al rafforzamento della presenza femminile, all’integrazione di persone di nazionalità e culture diverse, all’inclusione di persone con eventuali problematiche o disabilità. Per quanto riguarda il miglioramento dell’ambiente fisico di lavoro si agisce in particolare sulle condizioni microclimatiche e sulla predisposizione di aree relax per il personale interno.
Significativa anche l’attenzione verso soluzioni tecnologiche e digitali in grado di alleggerire lo sforzo fisico di alcune attività, di abilitare rotazione tra diverse mansioni e di migliorare le postazioni di lavoro, sia in termini di ergonomia che di interazione sociale.
Dall’analisi di queste direzioni di lavoro emerge chiaramente il ruolo chiave dell’innovazione di processo e tecnologica. Soffermando l’attenzione su quest’ulti ma si riscontra la disponibilità di una vasta gamma di soluzioni in grado di supportare il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.

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Per esempio, guardando al trasporto, emergono soluzioni innovative per la pianificazione, che sempre più incrociano obiettivi di efficienza e obiettivi sociali, prestando attenzione a caratteristiche, preferenze e condizioni di lavoro degli autisti.
Non mancano anche soluzioni per massimizzare la sicurezza nel trasporto su gomma: tecnologie in grado di sganciare il rimorchio prima che questo causi il ribaltamento del mezzo in caso di incidente, soluzioni in grado di intervenire qualora il conducente abbia uncolpo di sonno, ecc.
A supporto dell’organizzazione del lavoro, si segnalano numerose piattaforme rivolte agli autisti, ad esempio per verificare la disponibilità e il livello di qualità delle aree di sosta, oppure piattaforme per il recruiting.
Nei magazzini cresce l’attenzione per l’interazione uomo-macchina, non solo nello sviluppo di AMR (autonomous mobile robot) collaborativi per le attività di movimentazione, ma anche di robot e sistemi automatici per il carico e lo scarico dei mezzi.
Altrettanta attenzione è posta sull’ergonomia delle soluzioni, come nel caso degli esoscheletri, sempre più agili e intelligenti, e di wearable smart device volti a
fornire informazioni visive agli operatori in realtà aumentata.
Questi esempi dimostrano quanto, anche nello sviluppo delle nuove tecnologie per la Logistica, la sostenibilità sia un elemento chiave e centrale.
Nei prossimi anni, però, si riscontrerà anche un nuovo approccio da parte delle imprese che adotteranno tali tecnologie: infatti, un numero sempre maggiore di aziende adotterà un approccio human-centric process design (dal 25% al 85%), valutando l’impatto sociale
delle soluzioni da adottare e, in alcuni casi, coinvolgendo il personale operativo nella progettazione delle soluzioni stesse.

Maria
Maria Pavesi
Ricercatrice Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano.
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