venerdì, Gennaio 10, 2025

Come l’elettrico sta rivoluzionando le città italiane con il car sharing

INTERVISTA A FABIO TETI

Fabio Teti, direttore di Tper S.p.A, condivide la sua visione sul futuro del car sharing elettrico, raccontando l’esperienza di un servizio che sta cambiando il volto della mobilità urbana in Emilia-Romagna. Attraverso veicoli a emissioni zero e tecnologie all’avanguardia, il car sharing di Tper non solo riduce il traffico e l’inquinamento, ma si integra con il trasporto pubblico locale, rispondendo alle esigenze di cittadini e aziende. Teti riflette sulle opportunità, le sfide e l’evoluzione di un settore in costante crescita, evidenziando l’importanza della collaborazione con le amministrazioni locali e delle politiche per favorire una mobilità più sostenibile

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“Il car sharing è capace di modificare gli assetti all’interno di una città”

Possiamo pensare ad una nuova dimensione di città, dove nei prossimi anni il car sharing elettrico porterà benefici significativi in termini di traffico e di sostenibilità? Ne abbiamo parlato con Fabio Teti, direttore dell’azienda Tper (Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna) S.p.A, una realtà particolarmente attenta alla mobilità sostenibile e al car sharing elettrico dedicato a privati ma anche alle aziende. «Il car sharing è certamente capace di modificare gli assetti all’interno di una città. La nostra attività è partita nel 2018 con una particolare attenzione all’ambiente e all’economicità del servizio. Le richieste degli utenti sono in continua crescita e giorno dopo giorno ci rendiamo conto di quanto il servizio sia utile e gradito alla cittadinanza. L’esempio più concreto, oltre al numero di noleggi, è rappresentato dal fatto che riceviamo diverse mail ogni mese da parte di famiglie che ci chiedono conferma sul proseguimento del servizio perché stanno valutando se sospendere l’acquisto o la sostituzione di una vettura. Utilizzando i nostri mezzi si possono percorrere le corsie preferenziali, parcheggiare gratuitamente e molto più facilmente una vettura o una moto sempre in ottime condizioni di sicurezza. La nostra azienda, che si occupa anche di flotte aziendali, in Emilia Romagna (un arcipelago di sharing tra Bologna, Casalecchio di Reno, Ferrara, Imola e Parma) gestisce attualmente 300 auto e 100 scooter, mentre recentemente abbiamo vinto anche un bando a Cosenza».

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Il funzionamento del car sharing 100% elettrico a flusso libero funziona tramite la «Corrente App» che, una volta scaricata sullo smart-phone, consente di utilizzare comodamente il servizio. Essendo uno sharing a flusso libero i mezzi sono disponibili in strada e si possono individuare anche con l’ausilio dell’app, si sblocca la vettura e si inizia il noleggio. Lo sharing è da sempre un sistema complementare al trasporto pubblico locale con tariffe agevolate per gli abbonati. A Bologna sono tantissime le persone che si spostano con l’autobus, utilizzando anche auto o scooter (con 85 mila utenti registrati) per raggiungere la fermata o arrivare a casa, compiendo il cosiddetto “ultimo miglio” o, ancora, per raggiungere l’aeroporto o l’alta velocità dove ci sono stalli dedicati. In molti fanno la spesa la domenica, si recano ai centri commerciali e compiono anche gite fuori porta.

“Nei prossimi anni lo sharing continuerà a crescere e in tal senso occorrono a livello nazionale e locale specifiche politiche di agevolazione e di sostegno”

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Quali sono i principali vantaggi del car sharing elettrico rispetto ai veicoli tradizionali o alle altre forme di mobilità condivisa? In termini ecologici i nostri mezzi sono ad emissioni zero con energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Grazie alla collaborazione con Volvo car Italia mettiamo inoltre in strada vetture che hanno caratteristiche di vertice quanto a sicurezza e sostenibilità. La cosa che ci riempie maggiormente di soddisfazione è che i fruitori appartengono a tutte le categorie sociali e a tutte le fasce d’età. Abbiamo utilizzatori molto giovani (consentiamo la guida anche ai neopatentati) e anche guidatori molto «esperti», persino ultraottantenni. Particolarmente importante è la possibilità di utilizzo negli spostamenti tra più città dove è presente il servizio «Corrente». Si può aprire la corsa a Ferrara e chiuderla a Bologna o a Imola e viceversa: utenti che magari la mattina vanno al lavoro col treno o con l’autobus e che la sera scelgono di rientrare a casa in macchina magari facendo carpooling. Che ruolo giocano le amministrazioni locali e quali politiche potrebbero facilitare la diffusione di questi servizi? Ci sono tecnologie emergenti o innovazioni che Potrebbero migliorare l’efficienza e l’attrattiva del car sharing elettrico? Nel caso di Bologna lo sharing è nato come risposta ad un bando della locale agenzia per la mobilità. Tper ha creduto a questa prospettiva e ha messo su strada le prime 150 vetture. Da allora siamo cresciuti e ci siamo allargati ad altri territori, sempre in stretta collaborazione con gli enti locali. Soprattutto in campo automobilistico la tecnologia sta viaggiando veloce. Aumenta l’autonomia dei veicoli, diventano sempre più efficaci i sistemi di geolocalizzazione e le dotazioni informatiche. Sulle nuove Volvo è inoltre presente un apparecchio di bordo che registra e comunica in tempo reale qualunque tipologia di danno o sinistro e che rende assolutamente puntuale e precisa la reportistica. Crediamo che il connubio tra tecnologia e sharing, ad esempio inserendo lo sharing all’interno delle filosofie dei MAAS, cioè di quelle app che garantiscono l’intermodalità, non potrà che rendere ancora più user friendly tutta l’esperienza.

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Quali sono i feedback più comuni degli utenti e ci sono elementi ancora da migliorare?

Riguardo al car sharing elettrico? Il cambio di vetture ha fatto capire alla nostra clientela quanto Tper sta credendo in questo servizio. Abbiamo avuto commenti entusiastici che hanno fatto dimenticare i pochi mesi di pazienza che sono stati necessari per mettere su strada le nuove auto e ritirare la prima flotta. La gente apprezza le dimensioni giuste del veicolo, la sua sicurezza, la facilità di utilizzo dell’app e il senso di libertà che auto e scooter (ove presenti) mettono a disposizione dell’utenza. Il fatto stesso che le auto dello sharing non paghino la sosta rappresenta un evidente beneficio in termini di competitività e di sostenibilità anche economica del noleggio.

Quali strategie vengono utilizzate per promuovere il servizio e incentivare il car sharing?

Da alcuni mesi a Bologna e Ferrara è attiva una formula che abbiamo chiamato «Tper3» che rende praticamente gratuito lo sharing per tutti gli abbonati al trasporto pubblico locale, annuali o mensili. È un’agevolazione che sta facendo crescere in modo significativo sia gli iscritti al servizio sia agli utilizzatori.

Come vede il futuro del car sharing elettrico a flusso libero nei prossimi 5-10 anni?
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Corrente ha debuttato con uno “stress test” mica da ridere: eravamo su strada da pochi mesi quando c’è stato il lockdown. Nonostante questo, lo sharing ha retto e la ripartenza del Paese ha fatto il paio con una forte impennata dei noleggi. In qualche misura un po’ in tutta Europa si sta superando il concetto di proprietà dell’auto a favore di una diversa filosofia più orientata al soddisfacimento della specifica esigenza di mobilità. Credo che anche per questo nei prossimi anni lo sharing continuerà a crescere e in tal senso occorrono a livello nazionale e locale specifiche politiche di agevolazione e di sostegno.

Quali vantaggi potrebbero avere le aziende della Pianura lombarda ad attivare un servizio di car sharing elettrico?

Il modello che sta funzionando molto bene da noi non può che funzionare altrettanto bene in tutta la Pianura lombarda. Ovviamente anche noi stiamo affrontando la sfida dei centri piccoli e piccolissimi, dialogando con le Unioni dei comuni per riuscire ad avere quella massa critica necessaria a rendere il servizio sostenibile dal punto di vista economico e di disponibilità dei mezzi al servizio degli utenti.

Quale consiglio darebbe a chi gestisce o vuole avviare un servizio di car sharing elettrico?

Non si chiede mai a un oste se il vino è buono e neppure ad un commerciante quali consigli dare a chi vuole aprire una bottega accanto alla sua. Farò tuttavia un’eccezione. Credo talmente in questo servizio al punto di essere uno dei delegati all’interno dell’associazione mondiale del trasporto pubblico locale (UITP) nel forum europeo dedicato proprio allo sharing. In questo contesto sono uno dei vicepresidenti europei. Con quella casacca voglio quindi auspicare che il nostro mondo possa continuare a crescere e ad affermarsi. Il consiglio che posso dare è di dosare con efficacia gli investimenti in modo da tenere sempre un corretto rapporto tra l’area di operatività e il numero dei mezzi schierati. Credo infine con convinzione che la scelta di TPER di agganciare la mobilità pubblica alla mobilità condivisa sia una scelta vincente. Al momento nel mondo nazionale delle aziende di trasporto siamo praticamente un’eccezione ma sono sicuro che il nostro esempio verrà presto seguito da tanti.

Chi è

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Fabio Teti è il direttore dell’azienda Tper (Trasporto Passeggeri Emilia – Romagna) S.p.A. Nato a Napoli, si è laureato in Economia e Commercio all’Università degli studi Federico II, per poi conseguire un master universitario di II livello in Auditing e Controllo Interno – specializzazione Enti e Aziende pubbliche presso l’Università degli studi di Pisa. Ha ricoperto il ruolo di responsabile del servizio ragioneria e dirigente del settore programmazione finanziaria e servizi interni presso il Comune di Correggio, passando poi alla Banca Nazionale del Lavoro BNP Paribàs come responsabile relazioni pubblica amministrazione e successivamente come dirigente presso Ferrovie Emilia Romagna. Dal 2012 è direttore amministrazione, finanza, controllo e sviluppo commerciale di Tper S.p.A., oltre che responsabile del servizio «Corrente», il car sharing 100% elettrico a flusso libero. È anche presidente del cda di Holding Emilia Romagna Mobilità e di SST, Società per i Servizi di Trasporto S.r.l.

TPER, Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna

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TPER è la società di trasporti pubblici nata il 1° febbraio 2012 dalla fusione dei rami-trasporto di ATC, azienda di trasporti su gomma di Bologna e Ferrara, e FER, società regionale ferroviaria. I suoi principali soci sono la Regione Emilia-Romagna (con il 46,13% delle quote), il Comune di Bologna (30,11%), la Città Metropolitana di Bologna (18,79%), l’Azienda Consorziale Trasporti ACT di Reggio Emilia (3,06%), la Provincia di Ferrara (1,01%), il Comune di Ferrara (0,65%); completano la compagine societaria, con quote minori, Ravenna Holding S.p.A. e la Provincia di Parma. TPER figura tra i principali operatori di trasporto passeggeri in Italia ed è la più grande azienda dell’Emilia-Romagna per numeri e volumi di servizio nel settore del trasporto pubblico di persone. Il valore della produzione della società – in cui operano oltre 2.500 dipendenti – è di 252 milioni di Euro.

Giorgio
Giorgio Lazzari
Laureato in Economia e in Giurisprudenza, dal 2000 racconto la cultura d’impresa, intervistando i protagonisti delle realtà virtuose. Nutro da sempre la passione per gli approfondimenti, in modo da fornire al lettore informazioni utili con lo sguardo rivolto al futuro.
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