venerdì, Ottobre 18, 2024

Più energia pulita nella pianura. Il cambiamento del fotovoltaico

BP SRL

Fondata nel 2001, la BP S.r.l. si è specializzata nelle energie rinnovabili solari, concentrandosi principalmente sul fotovoltaico e sul solare termico. La missione dell’azienda di Urgnano, nella pianura bergamasca, è contribuire attivamente alla transizione verso fonti di energia rinnovabile, promuovendo l’accessibilità a tutti e aumentando la consapevolezza sull’importanza di una transizione energetica sostenibile. Il mercato del fotovoltaico in Lombardia ha fatto registrare un vero e proprio boom: è la regione regina di questo cambiamento verso un’energia pulita. Il titolare, Maurizio Barnabò, sottolinea «il ruolo chiave del fotovoltaico, identificandolo come il motore di un percorso verso un sistema a zero emissioni di carbonio entro il 2050»

piu energia pulita fotovoltaico 2

Il settore fotovoltaico ha un ruolo da protagonista nella transizione ecologica, spicca su tutti il numero di nuove
installazioni in Lombardia e in particolare nella provincia di Bergamo e la crescita delle aziende del settore. BP S.r.l. si trova nella bassa pianura bergamasca, a Urgnano, lungo la statale cremasca; è un’azienda in crescita che costruisce la sostenibilità ambientale
attraverso la produzione di energia pulita e promuove una transizione energetica completa verso fonti sostenibili e riducendo al minimo l’utilizzo di combustili fossili o altre fonti inquinanti.

Maurizio Barnabò l’ha fondata quando ha deciso di impegnarsi nel settore delle energie rinnovabili solari, specificatamente nel fotovoltaico e nel solare termico. L’obiettivo? «Dare il nostro contributo al processo di transizione energetica al fine di garantire alle prossime generazioni un pianeta vivibile con benefici significativi all’ambiente, all’economia e alla qualità della vita delle persone in tutto il mondo».

Verso un sistema a zero emissioni

È certo che il fotovoltaico in questo momento rappresenta il motore di quella che è chiamata transizione energetica, ovvero quel percorso che porterà la produzione energetica globale verso un sistema a zero emissioni di carbonio. Secondo l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (Irena) tutto questo dovrebbe avvenire entro il 2050. Tra le fonti rinnovabili, il fotovoltaico ha tutti i requisiti per diventare protagonista e contribuire al raggiungimento di questo obiettivo. La produzione fotovoltaica in Italia è in forte crescita e BP vanta una ventennale esperienza nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficientamento energetico, con oltre 3.000 impianti installati. Barnabò spiega, dal suo osservatorio privilegiato, che cosa sta avvenendo in Italia, ma soprattutto nella pianura lombarda con le province di Bergamo e Brescia in prima fila.

La crisi energetica legata al nuovo assetto politico globale sta incrementando il ricorso al fotovoltaico

Energia Pulita
Maurizio Barnabò
Maurizio Barnabò

Il fotovoltaico risulta l’energia più distribuita, di più facile realizzazione, più localizzata: si realizza là dove serve

La Lombardia in cima alla classifica

«Dal 2021 stiamo assistendo a un trend positivo – dichiara –. Il mercato sta andando bene e ha avuto una sorta di ripresa, rispetto agli anni precedenti, con l’avvento del Covid. In quegli anni difficili la pandemia ha reso la casa uno dei beni più importanti da conservare e rendere più vivibile. La paura, forse, ha indotto le persone a tornare a investire nella casa e a renderla più efficiente; in seguito i tanti bonus, dal 110 in poi, introdotti dal Governo, hanno contribuito a rilanciare il settore. Oggi si ricorre sempre più al fotovoltaico anche per affrontare e superare l’attuale contesto legato alla crisi energetica determinata dai nuovi assetti politici globali e dalle guerre in corso che hanno portato a un significativo incremento delle materie prime e di conseguenza, per famiglie e imprese, dell’aumento delle bollette di luce e gas». Questi aspetti sono evidenti soprattutto nel territorio della pianura lombarda che fa capo a Treviglio, centro di incontro tra diverse province e polo attrattivo economico, artigianale e industriale. «La Bergamasca è una delle province con il maggior numero di impianti fotovoltaici per persona – spiega Maurizio Barnabò – in Lombardia siamo secondi soltanto a Brescia. La corsa all’energia rinnovabile dipende dal fatto che siamo un territorio altamente produttivo che però ha conservato una certa tipologia abitativa. Da noi non ci sono grattacieli o grandi quartieri con palazzi e condomini, ma ci sono ancora tante ville, villette a schiera, edifici piccoli che si prestano a questo tipo di impianti. La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di impianti per abitante e non siamo certo il territorio con le migliori condizioni per questo tipo di energia».

BP 0052

La «democraticità» del fotovoltaico

Ma il successo del fotovoltaico è da ricercare anche nella sua «democraticità» come afferma Barnabò: «Tra le fonti rinnovabili che la Ue sta incentivando per abbandonare progressivamente i combustibili fossili, il foltovoltaico risulta l’energia più distribuita, più facile da realizzare, più localizzata perché si realizza là dove serve ed è la più efficace. Possiamo dire che l’energia del sole è la fonte di energia più democratica che esista perché la possono utilizzare le grande aziende ma anche la singola villetta. La nostra missione è chiara e ambiziosa: promuovere attivamente la transizione verso fonti di energia rinnovabile, rendendo queste ultime accessibili a tutti e promuovendone la conoscenza».

Promuovere l’energia elettrica

In una prospettiva globale le fonti di energia rinnovabili riducono le disuguaglianze, rispetto ai combustibili fossili e dall’uranio, per esempio, sono distribuite molto più equamente nel pianeta. Ogni Nazione può quindi rifornirsi di energia rinnovabile in modo autonomo, senza dipendere da altri Stati e tutti vi possono accedere. «In questo settore ci sentiamo parte di un processo che è la necessità di arrivare a una decarbonizzazione completa; o capiamo che nei prossimi vent’anni dobbiamo trovare una soluzione per abbandonare completamente qualsiasi tipo di combustibile fossile, o le conseguenze saranno catastrofiche e irreversibili. L’unico modo per abbandonare i combustibili fossili è fare una massiccia conversione di tutto ciò che consuma combustibile fossile in energia elettrica, perché l’energia elettrica è quella più facilmente trasportabile e facilmente producibile da fonti rinnovabili. È anche la più facile da gestire, attraverso le nuove tecnologie».

Comunità energetiche rinnovabili

Un ulteriore passo per estendere a tutti i vantaggi del fotovoltaico sono le comunità energetiche. «Se ne sta parlando, la Ue sta spingendo molto in questa direzione – continua Barnabò – le Comunità energetiche rinnovabili (CER) sono un’associazione tra cittadini, attività commerciali, enti territoriali e autorità locali che decidono di unirsi per produrre e condividere energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, proveniente da impianti alimentati da fonti rinnovabili, diventando dei veri e propri prosumer (consumatori attivi e produttori di energia rinnovabile). L’idea è sicuramente da portare avanti, forse adesso manca ancora una regolamentazione di questo processo che è assolutamente condivisibile». E conclude: «Siamo fermamente convinti che la sostenibilità non sia solo una scelta, ma un imperativo etico e ambientale. Per questo ci impegniamo apromuovere una corretta informazione e sensibilizzazione della società sull’importanza di una transizione energetica sostenibile, oltre che fare un’adeguata formazione al cliente affinché possa avere piena consapevolezza delle potenzialità del proprio impianto e sfruttarlo al meglio per ottimizzare costi e consumi».

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