venerdì, Aprile 25, 2025

Dazi, l’alert della Lombardia con i tre Motori per l’Europa: “Serve dialogo, non scontro”

Dal vertice lombardo, un messaggio chiaro e congiunto da Lombardia, Catalogna, Baden-Württemberg e Auvergne-Rhône-Alpes. No alle misure protezionistiche unilaterali annunciate dagli Stati Uniti: “Minano la fiducia, creano incertezza e colpiscono l’occupazione”. Appello per un commercio aperto e cooperativo, fondato su regole comuni.

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In un’Europa attraversata da tensioni economiche e commerciali crescenti, arriva dalla Lombardia – e più precisamente da Varese – una presa di posizione forte e condivisa. I rappresentanti delle quattro Regioni europee che compongono l’alleanza dei Quattro Motori per l’Europa (Lombardia per l’Italia, Auvergne-Rhône-Alpes per la Francia, Baden-Württemberg per la Germania e Catalogna per la Spagna) hanno pubblicato una dichiarazione congiunta per condannare con fermezza i recenti annunci dell’amministrazione statunitense in materia di dazi e misure protezionistiche. Un documento dal tono netto, che difende non solo gli interessi economici delle rispettive regioni, ma anche un modello di relazioni internazionali fondato su apertura, reciprocità e cooperazione.

“I dazi creano barriere, non soluzioni”

La posizione è chiara: “I dazi non rappresentano una soluzione alle tensioni globali – si legge nella dichiarazione – ma creano barriere commerciali inutili, alimentano incertezza e finiscono per danneggiare lavoratori, imprese e consumatori, su entrambe le sponde dell’Atlantico”. Le quattro Regioni sottolineano come tali misure vadano a colpire “il cuore di un partenariato transatlantico che da decenni si batte per la prosperità condivisa, la difesa dei valori democratici e l’apertura dei mercati”. Per questo, chiedono di evitare una pericolosa escalation e rilanciano con forza la via del dialogo: “Solo attraverso il confronto e il rispetto delle regole internazionali si possono risolvere le divergenze commerciali”.

Un’alleanza che vale oltre il 10% delle esportazioni UE

L’allarme lanciato dai Quattro Motori per l’Europa non è solo simbolico. Le quattro Regioni rappresentano insieme una delle aree più dinamiche e industrializzate del continente. Non a caso, da sole generano oltre il 10% delle esportazioni totali dell’Unione Europea verso gli Stati Uniti, contribuendo in modo sostanziale al PIL dell’Europa. Un eventuale inasprimento dei dazi metterebbe dunque in crisi non solo le economie locali, ma anche il tessuto industriale e produttivo europeo. “Il commercio tra Europa e Stati Uniti – si legge nel documento – rappresenta il 30% del commercio globale e il 43% del PIL mondiale. Bloccare o limitare questi scambi sarebbe un errore che l’Europa e il mondo non possono permettersi”.

Difendere lavoratori e imprese, diversificare i mercati

Nella dichiarazione congiunta, i Quattro Motori indicano anche alcune azioni concrete che le istituzioni dovrebbero mettere in campo per tutelare i territori: monitoraggio delle deviazioni commerciali, sostegno diretto alle imprese colpite, salvaguardia dei posti di lavoro e delle filiere strategiche, ma anche un maggiore impegno nella diversificazione dei partner internazionali.

Il messaggio è chiaro: bisogna aprire nuove vie commerciali, promuovere accordi con economie che condividano gli stessi valori di apertura e democrazia, investire nella resilienza delle economie regionali. E al contempo rafforzare le reti diplomatiche ed economiche esistenti, a partire proprio dal legame con gli Stati Uniti.

Non solo merci: “Una relazione fatta anche di persone, idee e innovazione”

I Quattro Motori sottolineano anche un altro aspetto: il legame tra Europa e Stati Uniti non può essere ridotto a un semplice scambio di beni. “Le nostre relazioni transatlantiche sono fondate anche su servizi, investimenti, ricerca scientifica, mobilità di studenti e lavoratori, scambi culturali e relazioni umane”. Un patrimonio che non va disperso e che richiede “un impegno condiviso per risolvere insieme le sfide globali e costruire un futuro sostenibile e cooperativo”. Le istituzioni regionali chiedono di essere coinvolte nei processi decisionali e sottolineano che le voci dei territori possono avere un impatto significativo nel salvaguardare la stabilità e la prosperità comune.

Un’Europa più forte passa anche dai territori

“L’Europa – si legge nella conclusione della dichiarazione – supererà questa crisi solo rimanendo fedele ai suoi valori fondamentali: la giustizia sociale, l’uguaglianza, la coesione tra territori e cittadini. E lo farà anche grazie al contributo delle Regioni che, come i Quattro Motori per l’Europa, da sempre credono nella cooperazione, nella crescita sostenibile e nell’equilibrio tra le parti”. Un appello alla responsabilità, in un momento in cui le sfide globali richiedono unità d’intenti e capacità di costruire ponti, non muri.

Redazione
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