domenica, Dicembre 22, 2024

Logistica, rallenta la corsa: ora le sfide sono innovazione e sostenibilità

L’ANALISI DEI DATI CON PIANETA

Dopo un biennio caratterizzato da tassi di crescita a due cifre, il settore della logistica entra in una fase di consolidamento con un incremento del fatturato più moderato, oscillante tra l’1% e il 2% nel 2023 e nel 2024.
Secondo l’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, negli ultimi cinque anni il settore ha registrato un aumento complessivo del 35,4% a livello nazionale, trainato soprattutto dalle regioni del Nord Italia.
La sfida ora è puntare su innovazione, sostenibilità e governance per affrontare l’aumento dei costi e la carenza di personale qualificato, mantenendo la logistica come pilastro strategico dell’economia italiana

Consolidamento. Dopo un biennio di grande espansione, il mercato della logistica registra ora un assestamento su valori di crescita più contenuti.
Non un arretramento, ma l’evidenza di come questo settore strategico abbia raggiunto una dimensione di stabilità. I dati elaborati dall’Osservatorio Contract Logistics «Gino Marchet» del Politecnico di Milano descrivono l’ultimo miglio della lunga marcia della logistica: se tra 2021 e 2022 l’incremento percentuale del fatturato era stato a due cifre, nel 2023 e nel 2024 (dato di proiezione) la crescita oscilla tra l’1% e il 2%.
La stabilizzazione dei volumi economici consegna comunque la fotografia di un’industria di primissimo piano nel panorama nazionale. «La logistica si conferma un settore trainante del Paese e un elemento fondamentale, strategico all’interno delle aziende stesse – spiega Aldo Cristadoro, direttore scientifico di PiaNetA, l’Osservatorio di Pianura Network -.
È un settore che, con marginalità non elevate, deve fronteggiare costi crescenti e che non diminuiscono, come il costo del lavoro e i costi energetici, questi ulti mi caratterizzati da una aleatorietà elevata.
Per aumentare la profittabilità, il settore sta puntando su innovazione e tecnologia: intelligenza artificiale, algoritmi e automazione possono dare un vantaggio competitivo alle aziende».

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Cinque anni di «rivoluzione

L’analisi dell’Osservatorio del Politecnico di Milano consente uno sguardo approfondito sul medio periodo, così da tracciare un confronto tra il 2019 e le stime sul 2024. Nell’arco di cinque anni il fatturato della logistica nelle regioni del Nord Italia (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia) è cresciuto del 36,7%, passando da quasi 58,6 miliardi a quasi 80,1 miliardi di euro.
Il Settentrione mantiene il ruolo di area trainante dell’economia italiana anche in questo settore, con una performance leggermente superiore alla media nazionale: il sistema-Paese della logistica, infatti, sempre tra il 2019 e il 2024 ha visto incrementare il fatturato della
logistica del 35,4%, partendo da poco meno di 87 miliardi di euro e salendo a quasi 117,8 miliardi di euro. È stato un lustro di profondissimi cambiamenti, attraversato indelebilmente dalla pandemia e dalle sue conseguenze.
La successiva fase post-pandemica ha mostrato come le tendenze messe in atto durante l’emergenza sanitaria – l’impennata del commercio elettronico, ad esempio – si siano poi sedimentate anche negli anni immediatamente seguenti.

Il 2024 segna un aumento contenuto dei volumi e si è entrati nella fase di consolidamento del settore

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Il Nord, in particolare la Lombardia, è lo snodo centrale del Paese, trainante in questo settore. Qui si concentra la maggior parte degli investimenti

Da un lato, le scelte dei consumatori hanno mantenuto un sensibile interesse all’e-commerce; dall’altro lato, anche sulla scorta di una domanda rimasta su livelli elevati, le aziende hanno dato concretezza a strategie di sviluppo che hanno reso la logistica uno dei settori principali dell’economia.
L’analisi di medio periodo porge ulteriori considerazioni. Il 2020, pur condizionato dallo shock pandemico, ha visto le imprese della logistica mantenere volumi economici importanti, segnando una flessione solo minima (-1,7% a livello nazionale, -1,6% nel Nord Italia) rispetto al 2019. Dopodiché è seguito un binomio di forte accelerazione: nel 2021 l’incremento annuo del fatturato è stato del 16,8% su scala nazionale e del 18,1% nel
la macroarea settentrionale; nel 2022, ancora, il fatturato si è mantenuto al +14,2% a livello nazionale e al +13,9% nel Nord Italia.
Si è entrati ora, come anticipato, nella fase di consolidamento: nel 2023 il fatturato di settore è cresciuto dell’1,5% sia a livello nazionale sia a livello aggregato di Nord Italia, mentre le prime evidenze sul 2024 proiettano una crescita dell’1,7% sia a livello nazionale sia per il Settentrione. Si è raggiunto l’apice dello sviluppo o esistono margini per una nuova espansione?
È una domanda a cui si può rispondere dando centralità a nuove strategie che mettano la sostenibilità alcentro, con un approccio a 360 gradi: «Il tema della sostenibilità è decisivo – rimarca Cristadoro -. In un contesto sotto pressione, la logistica deve affrontare
la sfida dei tre pilastri della sostenibilità
. È una sfida che non contempla solo l’aspetto ambientale, sotto gli occhi di tutti, ma si allarga anche agli altri ambiti. Sul versante della sostenibilità sociale, occorre individuare degli strumenti che consentano di affrontare lo shortage di personale. Infine c’è il tema della governance: in un settore con bassa marginalità e forte presenza di aziende medio-piccole, è importante trovare nuove strategie per la sostenibilità economica».

Il Nord e la Lombardia

Anche nello scenario della logistica il Nord Italia assume una centralità evidente. La combinazione tra la forte fibra del tessuto economico e la fitta rete infrastrutturale (anche intermodale) porta a concentrare in quest’area del Paese la gran parte degli investimenti di
settore e dunque disegna un contesto a più alta densità di imprese operative nella logistica.
«La Lombardia, snodo centrale del Paese, si dimostra trainante in questo settore grazie alla presenza, anche nel territorio della pianura, di province molto produttive e asset infrastrutturali fondamentali – rileva Cristadoro -. In questo ambito produttivo anche il settore logistico appare altrettanto dinamico come il resto del contesto economico».

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Nel 2022 il Nord Italia contava 8.445 aziende (società di capitali) operative nel campo della logistica, il 46,01% delle 18.353 imprese attive nel settore in tutta Italia. Allo stesso tempo, le imprese della logistica del Settentrione hanno registrato complessivamente un
fatturato di oltre 77,6 miliardi di euro, pari al 67,95% del fatturato dell’intero settore in Italia (quasi 114,2 miliardi di euro).
La forbice tra i dati legati alla demografia d’impresa e al volume economico porta a notare come le imprese della logistica del Nord Italia abbiano mediamente dei ricavi più alti – anche molto più alti – rispetto alle aziende del resto del Paese, a conferma della dinamicità del territorio.
Tra le singole regioni settentrionali, la Lombardia ribadisce le performance più importanti: nel 2023 le aziende della logistica con sede in questa regione hanno generato ricavi per circa 42,9 miliardi di euro, pari al 54,5% dell’intero fatturato del settore nel Nord Italia; seguono poi l’Emilia-Romagna (oltre 10,4 miliardi di euro), il Veneto (quasi 8,1 miliardi di euro), la Liguria (oltre 5,3 miliardi di euro), il Piemonte (oltre 4,8 miliardi di euro), il Trentino-Alto Adige (quasi 4,2 miliardi di euro), il Friuli-Venezia Giulia (oltre 2,9 miliardi di euro) e la Valle d’Aosta (24,4 milioni di euro).
Quanto all’andamento nel lustro 2019-2024, la crescita dei fatturati è diversificata nelle singole regioni: se la Lombardia (+36,9%) è allineata alla media nazionale e
di area (+35,4% l’Italia, +36,7% il Nord), l’accelerazione proporzionalmente maggiore è stata osservata in Trentino Alto-Adige (+44,5%), mentre il Piemonte (+30,8%)
segnala la performance meno brillante.

Luca
Luca Bonzanni
Giornalista esperto nell'uso dei dati, collabora con L’Eco di Bergamo e Avvenire occupandosi in particolare di demografia, mercato del lavoro ed economia, politiche sociali e sanitarie, giustizia.
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