giovedì, Novembre 21, 2024

Con MADE le PMI diventano intelligenti, connesse e sostenibili

COMPETENCE CENTER –

Il Competence Center con sede a Milano supporta le imprese
manifatturiere nel percorso di trasformazione digitale.
Il Presidente, Professor Marco Taisch: «Solo nell’ultimo anno più di 400 imprese sono passate da noi e la formazione rappresenta sempre di più un elemento imprescindibile per le aziende. Si tratta di un passo decisivo verso l’orientamento per portare avanti l’Industria 4.0». Bisogna lavorare di più sulle PMI perché «solo il 31% del totale ha portato avanti processi concreti rispetto al totale delle imprese coinvolte nella fase di orientamento»

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MADE è un Competence Center per l’Industria 4.0, nato per realizzare attività di orientamento, formazione e finalizzazione di progetti di trasferimento tecnologico. L’organizzazione funge da interlocutore tecnico al quale le imprese possono rivolgersi per essere supportate durante la fase di transizione digitale verso una fabbrica intelligente. «Il primo contatto con le aziende che non sono a conoscenza dell’offerta del Competence Center è quella dell’orientamento», fa presente Marco Taisch, Professore Ordinario al Politecnico di Milano, dove insegna Sustainable Manufacturing, Digital Manufacturing e Operations Management, nonché Presidente di MADE.

«In questa fase ingaggiamo le imprese per aumentare la loro consapevolezza sulle tematiche dell’Industria 4.0, con l’obiettivo di sviluppare percorsi di formazione dedicata ai tecnici ma anche ai profili strategici delle aziende e portare a termine progetti di trasferimento tecnologico. Il fine ultimo del Competence Center è quello di mantenere alto, competitivo e sostenibile il profilo delle aziende – prosegue Marco Taisch. MADE è infatti una realtà nata dal MISE (Ministero Italiano dello Sviluppo Economico) per supportare le imprese manifatturiere nel percorso di trasformazione digitale. Nella sua operatività garantisce un ampio panorama di conoscenze, metodi
e strumenti nell’ambito delle tecnologie digitali. Dalla progettazione all’ingegnerizzazione del prodotto, dalla gestione della produzione, alla logistica, fino alla gestione del termine del ciclo di vita del prodotto, MADE mette a disposizione i propri spazi e le proprie competenze al servizio delle imprese».

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I servizi per le PMI manifatturiere

I servizi sono rivolti principalmente verso le imprese manifatturiere, specialmente le Piccole e Medie Imprese, che vengono supportate nel percorso di trasformazione digitale verso la fabbrica 4.0: intelligente, connessa e sostenibile, mettendo a disposizione un ampio panorama di conoscenze, metodi e strumenti sulle tecnologie digitali.
Per semplificare la fruibilità e facilitare la creazione di percorsi di approfondimento, all’interno del Competence Center sono state implementate sei aree tecnologiche (Virtual design e Sviluppo di prodotto; Gemello digitale e Virtual commissioning, Produzione snella 4.0, Logistica 4.0; Robotica collaborativa e Sistemi intelligenti di assistenza al lavoratore; Qualità 4.0, Tracciabilità di prodotto e Additive
manufacturing; Monitoraggio e controllo smart dei processi industriali, Monitoraggio e controllo energetico smart, Manutenzione smart; Cyber-security industriale e Big data analytics). In ognuna di queste aree si sperimentano uno o più processi fondamentali del ciclo di vita di un prodotto e vengono trattati i temi legati all’Industria 4.0 in maniera pratica, tanto che è possibile vivere circa 90 “esperienze” per comprendere e toccare con mano le principali tecnologie che abilitano il manifatturiero digitale.

«I partner di MADE 4.0 sono coinvolti nelle attività di trasferimento tecnologico e networking, in modo da imparare e acquisire nuove tecnologie e know-how per una maggiore competitività – prosegue il presidente di MADE. Ricerca ed innovazione sono due elementi imprescindibili, resi possibili grazie alle infrastrutture presenti in MADE 4.0, che fanno da ponte per poter toccare con mano le tecnologie disponibili».

Giù utilizzati 13 miliardi di euro

Il piano 4.0 è stato avviato nel 2017 e, al di là di alcune modifiche sull’intensità delle agevolazioni e sullo strumento fiscale (da ammortamento a credito d’imposta), ha ottenuto importanti risultati con circa 150mila aziende che hanno utilizzato 13 miliardi di euro dal
2020 al 2022, più di quanto si sarebbe aspettato il governo. «Esperienza e competenze nell’Industria 4.0 sono state molto positive se guardiamo i numeri relativi alle grandi, ma anche alle piccole e medie imprese», commenta Marco Taisch.
«È a loro che dobbiamo guardare, aiutandole verso un processo di avvicinamento che porti vantaggi, facendo comprendere anche difficoltà e ostacoli. Solo nell’ultimo anno più di 400 imprese sono passate dal nostro Competence Center e la formazione rappresenta sempre di più un elemento imprescindibile per le aziende. Si tratta di un passo decisivo verso l’orientamento per portare avanti l’industria 4.0 – prosegue Taisch. Se prendiamo le PMI, notiamo come solo il 31% del totale ha portato avanti processi concreti rispetto al totale delle imprese coinvolte nella fase di orientamento».

Dove sono i Competence Center

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MILANO – Via Giovanni Durando 10
Campus Bovisa Politecnico | Edificio B8

TORINO – CIM 4.0
Competence Industry Manufacturing 4.0

BOLOGNA – BI-REX
Big data Innovation-Research Excellence

PONTEDERA (PI) – ARTES 4.0
Industry 4.0 Competence Center on Advanced
Robotics and enabling digital TEchnologies & Systems 4.0

VENEZIA – SMACT Competence Center

NAPOLI – MedITech Competence Center 4.0

GENOVA – START 4.0
Sicurezza e ottimizzazione delle
Infrastrutture Strategiche Industria 4.0

ROMA – CYBER 4.0

Dove sono i Cybersecurity Competence Center

competence center

Cosa fanno

» Acquisizione e sviluppo di competenze: individua le competenze necessarie nel proprio settore, seleziona i migliori esperti e offre  programmi di formazione per sviluppare le competenze del personale. 
» Ricerca e sviluppo: promuove la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, metodi e best practice nel proprio settore, in collaborazione con istituzioni accademiche e altri partner.
» Supporto tecnico: fornisce supporto tecnico alle organizzazioni del settore, ad esempio attraverso l’offerta di servizi di consulenza, assistenza tecnica e sviluppo di soluzioni personalizzate.
» Networking e collaborazione: promuove la collaborazione tra le organizzazioni del settore, stimola la condivisione di conoscenze e favorisce la creazione di reti di collaborazione tra imprese, istituzioni accademiche e altri attori del settore.
» Comunicazione e divulgazione: diffonde le conoscenze e le innovazioni del proprio settore attraverso la comunicazione e la divulgazione di informazioni e risultati di ricerca.
» Monitoraggio e valutazione: monitora le tendenze e le sfide del proprio settore e valuta l’efficacia delle proprie attività al fine di garantire un continuo miglioramento.
» Sviluppo di politiche e strategie: contribuisce alla definizione di politiche e strategie per lo sviluppo del proprio settore, in collaborazione con istituzioni pubbliche e private.

Un’ora di formazione da MADE costa solo 10 euro allo Stato. E ha ricadute estremamente positive su tutto il sistema produttivo.

Serve anche un’innovazione culturale

Quali sono le leve e le criticità che riscontrate oggi nello sviluppo dell’Industria 4.0? «La capacità di investimento e il tema culturale comportano le maggiori difficoltà nello scaricare a terra le nuove tecnologie. Inoltre, bisogna tener presente che esiste un tema generazionale, con imprenditori di una certa età e meno digitali nella loro indole e nel DNA, che implica spesso un rallentamento nel processo di adesione. Di fatto non esiste trasformazione digitale se non c’è innovazione culturale e investimento in formazione delle persone. Purtroppo, su questo ultimo punto notiamo una bassissima sensibilità da parte delle piccole imprese e degli stessi imprenditori, come se fosse tempo perso e sottratto al lavoro per i loro dipendenti. Da un lato ci si lamenta perché non si trovano persone con competenze ma poi, quando vengono offerte opportunità dai Competence Center, peraltro a prezzo di costo, spesso c’è resistenza».

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Vantaggi e benefici an anche per la piccola azienda

Qual è il messaggio che vogliamo mandare alle imprese meno strutturate? «Anche una piccola azienda può godere di tutti i vantaggi e dei benefici. Ma dirò di più: proprio nelle PMI esiste un maggior vantaggio nell’adesione al progetto di Industria 4.0. Le grandi imprese operano quotidianamente in un mercato internazionale con livello di competizione sempre in aumento e di conseguenza scelgono come partner le PMI che sono in grado di seguirle».

Dalla pandemia abbiamo assistito ad un aumento dei prezzi di materie prime ed energia. Come è cambiata l’industria negli ultimi tre anni?
«L’incremento dei costi è un elemento da tener presente, così come anche la logistica ha dimostrato le sue fragilità, tra porti chiusi e container che non si trovano. La conseguenza è il ridisegno delle filiere per un accorciamento delle stesse. È chiaro quindi che la grande azienda, abituata a rifornirsi in giro per il mondo, ora sta scegliendo nuovi fornitori più vicini, ma digitalizzati e adeguati: si tratta di una grande opportunità da cogliere».

Il confronto tra l’Italia, l’Europa e il resto del mondo

Come si pone l’Italia nella competizione con gli altri Paesi? «Venivamo da anni di produttività bassa e grazie all’Industria 4.0 oggi vediamo gli effetti degli investimenti in digitale fatti a partire dal 2017. Nel 2020 abbiamo sofferto meno degli altri competitor, mentre nel biennio 2021/2022 è emersa una crescita significativa. Pur essendo la seconda nazione manifatturiera in Europa, a livello di digitalizzazione eravamo purtroppo terzultimi: i Competence Center vanno proprio nella direzione di una trasformazione delle realtà produttive con tecnologia 4.0.
A livello globale abbiamo da un lato gli Stati Uniti che stanno attraendo investimenti grazie a forti incentivi destinati alle imprese, dall’altro non è da sottovalutare la crescita a ritmi sostenuti da parte dell’India, che rappresenta un competitor silenzioso ma più forte rispetto persino alla Cina. In Europa, Polonia e Romania stanno crescendo molto nel settore manifatturiero, anche perché hanno il vantaggio di una popolazione giovane che assorbe in maniera più dinamica le competenze necessarie. Vicino a noi sta crescendo molto anche la Turchia, che ha a disposizione la catena di fornitura ma nel contempo è fuori dall’Euro e dalle regole dell’Unione Europea, con margini di manovra molto alti».

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La roadmap verso la trasformazione digitale è ora tracciata. «Continuiamo a spingere la crescita culturale dell’Industria 4.0 grazie al supporto di Camere di Commercio e Confindustria. Di fatto siamo il braccio operativo del Ministero per l’accrescimento culturale 4.0 e persino nel PNRR i Competence Center sono stati finanziati anche per il ruolo pubblico che svolgono sensibilizzando le imprese alla digitalizzazione». Un’ora di formazione erogata da MADE costa circa 10 euro allo Stato, grazie a un sistema di formatori e partner esperti

che introducono l’azienda al 4.0 con ricadute estremamente positive su tutto il sistema produttivo. Il sistema è collaudato e registriamo numeri veramente interessanti con 27mila ore di formazione su 4mila dipendenti e 1.300 realtà coinvolte. Le imprese capiscono l’opportunità quando viene opportunamente spiegata e chiedono di tornare uno o due anni dopo per misurare crescita e valore aggiunto registrato con le nuove tecnologie e con la formazione dei lavoratori rispetto al passato.

Giorgio
Giorgio Lazzari
Laureato in Economia e in Giurisprudenza, dal 2000 racconto la cultura d’impresa, intervistando i protagonisti delle realtà virtuose. Nutro da sempre la passione per gli approfondimenti, in modo da fornire al lettore informazioni utili con lo sguardo rivolto al futuro.
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