Il diritto alla mobilità, sancito dalla Costituzione Italiana e dalla Carta dei Diritti dell’UE, richiede infrastrutture adeguate, ma spesso entra in conflitto con la tutela dell’ambiente e della salute. In Italia, l’alto uso dell’auto privata (65-70%) rischia di congestionare le città entro il 2050, causando inquinamento e costi sociali elevati. Per evitare un blocco urbano, sono necessarie misure basate su tre pilastri: riduzione del traffico automobilistico urbano, sviluppo di infrastrutture per il trasporto pubblico e contrasto all’evasione tariffaria. L’obiettivo è aumentare l’uso del trasporto pubblico dal 7-8% al 10-15%, in linea con gli standard europei. La Generazione Z, più incline alla mobilità condivisa e sensibile alle tematiche ambientali, può guidare il cambiamento, supportato da investimenti tecnologici, revisione dei tempi urbani e soluzioni aziendali come car pooling e smart working. Queste strategie mirano a città più sostenibili e vivibili, con una mobilità integrata ed efficiente, capace di rispondere alle sfide future e alle esigenze di una società in evoluzione.
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